[ parte 4 di 4 ] La storia di Watan e della sua famiglia
Pubblichiamo la 4′ e ultima parte della storia di Natale dal Caritas Baby Hospital. Puoi trovare di seguito: la prima parte, la seconda parte, la terza parte.
Buona lettura e Buone Feste!
Spesso Azhar aiuta il marito a realizzare i servizi fotografici per i matrimoni, soprattutto quando si tratta di ritrarre le spose. «Di questo gli uomini ne capiscono poco», spiega la 27enne. I due coniugi formano una squadra affiatata, sia nella professione, sia nel privato.
Entrambi condividono il destino di Watan, che, essendo un bambino diverso dagli altri, richiede molto tempo e un forte supporto. In questa regione non è così comune il fatto che anche il padre partecipi così attivamente alla cura di un figlio disabile e alla gestione della casa. Spesso, in queste situazioni, gli uomini si ritirano, lasciando tutto il carico sulle spalle della donna.
Per aiutare a contrastare questa abitudine il Caritas Baby Hospital ci tiene particolarmente a coinvolgere entrambi i genitori nella cura dei figli e a fare in modo che la suddivisione dei compiti sia la più equa possibile. In questo senso i genitori di Watan sono esemplari.
«Come tutte le mamme, per mio figlio voglio il meglio. Questo non significa che un giorno Watan debba diventare medico o chissà cosa. Spero solo che sia in grado di provvedere a se stesso».
La giovane donna cerca di ricacciare indietro le lacrime, quando parla delle sue preoccupazioni per il futuro di Watan. Per distrarsi da questo pensiero, si rivolge ai bambini del reparto, chiedendo loro cosa vogliono fare da grandi. Watan la guarda in quel modo accattivante che solo lui ha, drizza la testa e risponde «La sposa».
La madre gli accarezza amorevolmente la testa e «traduce»: da grande Watan vuole fare il fotografo ai matrimoni.
La donna fa un respiro profondo, e per un attimo tutte le pressioni e le preoccupazioni sembrano sparire.