Il Caritas Baby Hospital dà prova delle proprie capacità
Issa Bandak, direttore generale del Caritas Baby Hospital, rende conto sulla gestione dei servizi sanitari del nostro amato ospedale di Betlemme [testo tratto dalla Relazione di Esercizio 2015 della Kinderhilfe Bethlehem ]
Nonostante i recenti disordini e le forti tensioni, l’anno appena trascorso è stato, per il Caritas Baby Hospital, ancora una volta un anno di successi.
L’Ospedale ha continuato ad evolversi e a vincere le numerose sfide che si sono presentate e tutt’ora si presentano su due livelli: la capacità di proseguire il proprio lavoro anche in futuro e il mantenimento della propria posizione di ospedale pediatrico dinamico, essenziale per il sistema sanitario palestinese.
Un indicatore del nostro buon posizionamento è il numero di pazienti curati, in ulteriore aumento rispetto all’anno precedente. I ricoveri sono cresciuti del 6%, i trattamenti ambulatoriali del 4% e le visite specialistiche del 21%. A riprova che il nostro Ospedale è un centro di riferimento importante per i bambini malati e le loro famiglie nella Cisgiordania meridionale.
La grave situazione politica in cui versa la Palestina non facilita il nostro compito. Nell’ottobre scorso è esplosa nuovamente la ribellione contro l’occupazione israeliana. Anche a Betlemme e Hebron – il maggior bacino di utenza della nostra struttura – ci sono state continue dimostrazioni contro gli insediamenti israeliani e i coloni. Fra ottobre e dicembre i palestinesi uccisi dall’esercito israeliano sono stati più di cento. Reagire con flessibilità ai cambiamenti La situazione politica rimane tesa ed è difficile prevederne gli sviluppi; al tempo stesso ci costringe però a rimanere flessibili. Negli anni abbiamo maturato un’esperienza tale da consentirci di operare anche in situazioni molto difficili. E questa esperienza ci è indispensabile per continuare a svolgere il nostro ruolo di “faro” nell’assistenza sanitaria dei bambini in Palestina.
Molti sono stati i progressi in vari settori. Abbiamo migliorato costantemente la qualità delle nostre prestazioni e le infrastrutture mediche, ampliando anche il nostro network. Grazie al sostegno dell’USAID abbiamo potuto acquistare una nuova apparecchiatura per i raggi X, dotata di sistema di archiviazione digitale. Un’attrezzatura unica in tutta la Palestina, in grado di riprendere immagini in alta definizione anche se i piccoli pazienti si muovono. Nell’ottobre del 2015 è stato finalmente messo in funzione il nuovo HIS (Health Information System) anch’esso finanziato dall’USAID. Per il Caritas Baby Hospital si è trattato di un nuovo passo verso il raggiungimento del suo obiettivo: diventare un Centro di eccellenza pediatrica in Palestina.
Nel mese di ottobre abbiamo festeggiato i 40 anni di presenza delle Suore Francescane Elisabettine di Padova al Caritas Baby Hospital. Alla cerimonia sono intervenute la nostra Presidente, la Direttrice amministrativa e una rappresentante della Congregazione, a suggello della feconda collaborazione che lega Aiuto Bambini Betlemme alla Famiglia elisabettina. È stata la celebrazione dei valori comuni a servizio dei poveri, valori di cui abbiamo dato ininterrottamente testimonianza.
Il momento clou del 2015 è stato, per noi, il raggiungimento di un rating di livello nazionale e regionale nell’ambito del programma “Patient Safety Friendly Hospital”, al quale abbiamo aderito volontariamente nel 2013 e che ha come obiettivo il miglioramento del livello di sicurezza dei pazienti negli ospedali. Questa iniziativa è in linea con il nostro obiettivo strategico volto ad aumentare costantemente la qualità. Il programma è stato sviluppato dalla rappresentanza locale dell’OMS per il Mediterraneo orientale e introdotto in Palestina grazie alla collaborazione del Ministero della Salute. Alla base del programma c’è un ampio pacchetto di norme che hanno lo scopo di garantire la sicurezza dei pazienti, delle loro famiglie e del personale sanitario che lavora in ospedale. Nel dicembre 2015 l’OMS ha effettuato l’ultima valutazione del Caritas Baby Hospital. L’applicazione delle norme è stata verificata con vari metodi. Abbiamo raggiunto il secondo livello dei quattro previsti (Level 2). In altre parole garantiamo sistematicamente gli standard minimi e possiamo, quindi, essere considerati come un ospedale sicuro. Ma questo è solo l’inizio; il nostro obiettivo per i prossimi anni sarà quello di perfezionare gli standard di sicurezza e ottenere il gradino più alto del riconoscimento.
Il Ministro della Salute palestinese, dott. Jawad Awad, ci ha espresso in una lettera il proprio riconoscimento per essere stato il primo ospedale non statale a raggiungere questo livello di performance decretato dall’OMS e il secondo di tutta la Palestina. Nella sua relazione, l’OMS ha constatato che il personale e la Direzione del Caritas Baby Hospital sono fortemente impegnati nel diffondere una cultura di sicurezza per i pazienti. Questo grande successo ci spinge a continuare a investire in qualità. Possiamo, a buon diritto, essere orgogliosi dell’istituzionalizzazione del nostro compito e della nostra identità, perché curare senza garantire sicurezza è contrario ai nostri principi.