Inaugurata l’Osservazione Pediatrica Breve: cure veloci e sicure per i piccoli ammalati
Alla presenza di numerose personalità è stata inaugurata la nuova Unità di Osservazione pediatrica breve del Caritas Baby Hospital. Grazie a indagini mirate e cure ad hoc nelle prime 24 ore si vogliono così evitare ricoveri inutili. Con questa nuova Unità, l’Ospedale pediatrico di Betlemme fa ancora una volta da apripista nel sistema sanitario palestinese.
== Guarda qui sotto il servizio TV di presentazione dell’Osservazione Pediatrica Breve ==
Le prime 24 ore di ricovero, oltre a rappresentare solitamente un grosso stress emotivo per genitori e bimbi ammalati, comportano anche l’impiego di notevoli risorse. In tutto il mondo la pediatria moderna tende piuttosto ad ospedalizzare i bambini soltanto se strettamente necessario.
Ed è proprio questo lo scopo della nuova Unità di Osservazione pediatrica breve del Caritas Baby Hospital. In essa, dotata di quattro letti, i piccoli pazienti vengono tenuti sotto osservazione fino a 24 ore prima che si decida su un eventuale ricovero. E’ la prima struttura della Cisgiordania ad offrire tale servizio.
Imad Shihadeh, direttore responsabile per Betlemme del Ministero palestinese della Sanità, ha tagliato il nastro rosso inaugurando così la nuova Unità. Nel suo discorso ha sottolineato il ruolo di primo piano assunto dal Caritas Baby Hospital nella medicina pediatrica in Cisgiordania: «L’Ospedale è sempre caratterizzato da dinamismo e contribuisce in maniera essenziale allo sviluppo della Pediatria in Palestina. Esso è un caposaldo imprescindibile per le cure dei bambini ammalati nella Westbank».
Anche Monsignor Pierbattista Pizzaballa, Amministratore apostolico a Gerusalemme, si è recato in visita all’Ospedale per benedire la nuova Unità di Osservazione pediatrica breve.
Sybille Oetliker, Direttrice amministrativa di Aiuto Bambini Betlemme, associazione che gestisce il Caritas Baby Hospital, ricorda: «Siamo orgogliosi che la direzione ospedaliera locale dia ancora una volta un segno importante nella sanità palestinese. Senza la dedizione e la professionalità che dimostra, non sarebbero possibili né il continuo evolversi dell’Ospedale né l’offerta di servizi qualificati».