Quando una cura può avere gravi conseguenze
Amro Drabee è arrivato al Caritas Baby Hospital per una dolorosa infezione alla bocca che gli ha impedito di mangiare e bere per molti giorni.
Amro ha dieci anni e proviene dalla città di Dura, a sud-ovest di Hebron. Dieci giorni prima del suo ricovero al Caritas Baby Hospital ha sofferto di un’infezione dentale. Il suo dentista, gli ha prescritto degli antidolorifici e antipiretici tra cui l’ibuprofene. Pochi giorni dopo, Amro ha iniziato a stare male. Aveva gli occhi arrossati, delle lesioni sanguinanti e dolorose all’interno della bocca e un’eritema uretrale che gli provocava dolore durante la minzione.
La mamma di Amro, Fida, preoccupata per l’aggravarsi dei sintomi ha portato il bambino dal medico ma la situazione non è migliorata, anzi ha continuato a peggiorare a causa del dolore e della disidratazione. Solo dopo aver consultato vari medici senza successo, un pediatra l’ha indirizzata al Caritas Baby Hospital.
Appena Amro è arrivato in ospedale gli è stata somministrata una terapia endovenosa per rifornire il corpicino dei liquidi essenziali per compensare la perdita di acqua e dei minerali. Si è poi proceduto con tutti i test medici necessari per diagnosticare la malattia.
Così si è scoperto che Amro soffre di una malattia rara: la sindrome di Steven Johnson che comporta una grave reazione ai farmaci che colpisce la pelle, le mucose, i genitali e gli occhi.
E’ stato, quindi, interrotta la somministrazione di qualsiasi farmaco sospetto e gli è stato fornito un controllo alternativo del dolore, idratazione e supporto nutrizionale. I medici hanno utilizzato anche terapie che darebbero l’immunità come steroidi e immunoglobuline per via endovenosa.
Secondo il pediatra dottor Nader Handal la sindrome potrebbe portare a gravi complicazioni tra cui polmonite, infezioni batteriche schiaccianti (sepsi), shock, insufficienza multiorgano e morte. Pertanto, l’arrivo tempestivo di Amro al Caritas Baby Hospital, l’accurata diagnosi e la rapida risposta dei medici hanno contribuito a salvargli la vita.
Amro dopo otto notti di ricovero è migliorato molto, rispondendo bene alla terapia ed è potuto tornare a casa. D’ora in poi dovrà stare molto attento ai farmaci che potrà prendere ma ora sta bene.