Il cardinale Zuppi in visita al Caritas Baby Hospital di Betlemme
Il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha visitato il Caritas Baby Hospital (CBH) di Betlemme. Un appuntamento programmato nell’ambito del pellegrinaggio diocesano di “pace e solidarietà” in corso tra Gerusalemme e Betlemme e guidato proprio dal porporato, con 160 partecipanti provenienti anche da altre città italiane.
Il cardinale Zuppi, accompagnato da una delegazione di pellegrini, è stato accolto al suo arrivo da Shireen Khamis , in rappresentanza dell’Ufficio Comunicazione del CBH, che gli ha mostrato un breve video sulla storia dell’unico Ospedale pediatrico della Cisgiordania che, in questo 2024, celebra 71 anni di attività.
Si stima che nella zona vivano più di 410.000 bambini sotto i 18 anni. La situazione odierna del CBH è una testimonianza della guerra a Gaza, che rende gli spostamenti ancora più difficili per le famiglie i cui bambini necessitano di cure mediche.
“Per raggiungere Betlemme devono passare attraverso centinaia di checkpoint israeliani. Nei primi tre mesi di guerra, 7.000 bambini non furono curati proprio per questo motivo”. – ha detto Khamis. “Inoltre, le già gravi difficoltà finanziarie si sono aggravate con la guerra. La mancanza di turismo e pellegrinaggi ha lasciato molte famiglie disoccupate e nell’impossibilità di permettersi le cure mediche”. Ma il CBH resta impegnato nell’aiuto ai bambini malati: “A metà marzo dello scorso anno – racconta Khamis – un gruppo di 68 bambini è arrivato a Betlemme da Gaza. Sono stati ricoverati in una clinica specializzata e ora sono affidati alle cure dell’organizzazione SOS Villaggi dei Bambini. L’assistenza medica è fornita dal Caritas Baby Hospital”.
Sofferenza inaccettabile. Il Cardinale, accompagnato da suor Aleya Kattakayam, direttrice dell’Istituto della Vergine Maria, che gestisce il CBH, ha poi visitato i vari reparti, ha salutato alcuni piccoli pazienti e i loro genitori, e ha parlato con medici e infermieri. “Questo è un luogo dove si cura la sofferenza di tanti bambini, ma non ovunque è così”, ha detto Zuppi al termine dell’incontro. “Questo luogo dovrebbe essere il nostro punto di partenza per comprendere i bisogni dei più giovani, dei più vulnerabili, affinché ricevano tutto ciò a cui hanno diritto”.
“La sofferenza dei bambini è inaccettabile, bisogna fare uno sforzo per riportare in sé gli adulti”.
In questo contesto ha ricordato i bambini israeliani uccisi dai terroristi di Hamas il 7 ottobre, così come i bambini palestinesi che sono morti a Gaza durante gli ultimi otto mesi di guerra. “Alcuni di quei bambini piccoli provenienti da Gaza”, ha spiegato il Cardinale, “sono stati curati negli ospedali italiani, anche nella città di Bologna. I loro resoconti sono terrificanti, comprese storie di amputazioni senza anestesia. Purtroppo arriviamo sempre troppo tardi per salvare vite umane. Dovremmo garantire che abbiano una vita significativa davanti a loro. Quando li guardiamo, comprendiamo i nostri obblighi”.
“L’odio, la terribile logica della violenza, l’incapacità di comprendere la sofferenza degli altri e di prendersi cura solo della propria, sono tutti fattori che portano a più violenza e a più vittime innocenti, compresi i bambini”, ha aggiunto l’Arcivescovo di Bologna, citando la parole di Rachel Goldberg-Polin, madre di Hersh, il giovane tenuto in ostaggio da Hamas a Gaza. Il Cardinale l’aveva incontrata all’inizio del pellegrinaggio. “Questa donna ha riflettuto sul suo dolore e sul dolore di molti a Gaza. Rachel ha detto qualcosa di molto importante: ‘Non voglio che il mio dolore causi altro dolore.
Lo scopo di questa visita – ha concluso Zuppi – è comprendere la sofferenza e affrontarla con un cuore solo, mostrare vicinanza, aiutare e pregare, per trovare la forza e il coraggio di realizzare un cessate il fuoco e di aprire una strada al dialogo”.
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Aiuto Bambini Betlemme, con sede a Verona, finanzia il Caritas Baby Hospital di Betlemme, l’unico ospedale pediatrico in Cisgiordania. La struttura accoglie ogni anno decine di migliaia di piccoli pazienti, negli ambulatori e nei reparti. Ogni bambino viene assistito, senza distinzione di provenienza sociale o religiosa. Il piano di cure prevede anche lo stretto coinvolgimento dei genitori; l’Ospedale pediatrico di Betlemme dispone inoltre di Servizi sociali qualificati. Con i suoi 250 dipendenti locali, è un importante datore di lavoro nella regione. Oltre a essere uno dei cardini della sanità palestinese, è anche in prima linea nella formazione di medici e infermieri pediatrici.
L’Ospedale pediatrico Betlemme è in grado di portare avanti la sua missione e salvare tante piccole vite solo grazie alle donazioni. Per informazioni sull’Associazione, sull’Ospedale e sull’attuale situazione nella città consultate la nostra pagina web: www.aiutobambinibetlemme.it
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Aiuto Bambini Betlemme
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