L’udito: Il legame con la vita
Nel 2006 la religiosa italiana aveva iniziato lo screening uditivo ai neonati e prematuri del reparto di Neonatologia. Inoltre ai bambini ricoverati in pediatria, portatori di uno o più fattori di rischio, come le infezioni virali in gravidanza, otiti medie ricorrenti, affetti da particolari malattie sindromatiche o sottoposti al respiratore consigliava di eseguire lo screening uditivo. Tuttavia, i genitori rispondevano spesso di no perché a prevalere era la paura di essere padre o madre di un bambino sordo. Ma suor Lucia non demordeva e riusciva a conquistare la loro fiducia. Successivamente sono stati proprio questi genitori a pubblicizzare nel loro ambiente l’importanza del test preventivo all’udito. “L’impegno delle madri è straordinario. Sono state loro infatti a riconoscere la grande utilità di questo esame” afferma suor Lucia. Quando durante lo screening si rileva un’anomalia, il neonato viene mandato dall’audiologo, il quale esegue accertamenti più approfonditi in modo da confermare l’ipoacusia e il livello di gravità aiutando il bambino con grande tempestività. I genitori sperimentano che il loro neonato e’ in grado di sentirli e di capirli. Partecipa fin dall’inizio alla vita e si sviluppa gradualmente. Un processo altamente emozionale.
Il Caritas Baby Hospital – un esempio luminoso
Nel corso degli anni, suor Lucia ha potenziato tali esami e ora è affiancata da due infermiere che offrono lo screening uditivo in tutti i reparti e nel poliambulatorio del Caritas Baby Hospital. La suora ha valutato i risultati scientifici dei test dal 2006 al 2013. Ed è giunta alla conclusione che il lavoro deve continuare. Il numero di genitori che in caso di test positivo si rifiutano di andare dall’audiologo è ancora piuttosto elevato. E l’elevata percentuale di bambini sordi in Palestina, ridotta al resto del mondo, non può essere ridotto solo con tale prassi. Suor Lucia ha già interpellato ’Autorità Palestinese affinché si interessi di assicurare questo screening preventivo uditivo su tutto il territorio. La religiosa non demorde e continuerà nella sua opera di sensibilizzazione. ”Sono convinta che sia una causa importante e che insieme miglioreremo la qualità della prevenzione e della cura e raggiungeremo i nostri obiettivi.”
In uno studio di ricerca, suor Lucia ha valutato i risultati dello screening uditivio al Caritas Baby Hospital. La religiosa chiede un lavoro di prevenzione capillare.