«Salvare la vita di un bambino. Tutto il resto può aspettare.» – Storia di Natale | Parte 4 di 4
Questo è il quarto e ultimo episodio della Storia di Natale dal Caritas Baby Hospital che quest’anno ci ha accompagnato lungo tutto l’Avvento.
[ TORNA AL 3′ EPISODIO: clicca qui ]
A tutt’oggi, quando ci sono problemi seri, la dottoressa si consiglia con il padre, ormai 82enne, che, malgrado la sua voce flebile, è una persona che incute grande rispetto. «Sa stare ad ascoltarmi, fa analisi sottili e sa darmi sempre saggi consigli», continua la dott.ssa Hiyam, che va a trovare regolarmente i genitori anziani.
Anche il rapporto con la mamma è molto affettuoso. Almeno due volte al mese si ritrovano tutti a mangiare insieme, spesso nell’albergo di famiglia, aperto dal padre, che era stato maestro, dopo che era andato in pensione. «La famiglia è la mia patria, sono le mie radici. Io non posso e non voglio fare a meno di lei».
Negli anni ’70 i sette fratelli Marzouqa hanno studiato all’estero grazie a borse di studio. Fatta eccezione per una sorella, tutti sono rientrati a Betlemme o vivono nelle vicinanze. «Non so come abbiano fatto i miei genitori a ricondurci tutti all’ovile», aggiunge la signora Marzouqa. Anche i suoi due figli maschi studiano all’estero, come aveva fatto lei tanti anni fa. Ma né lei, né il marito, professore di Fisica e Chimica, credono che i due ragazzi ritorneranno in Cisgiordania. Alla stessa stregua di tanti altri giovani con percorsi universitari, nemmeno loro vedono prospettive future nella Regione.
Per la dottoressa Hiyam Marzouqa una cosa è sempre stata chiara: il suo posto era a Betlemme. Così, anche dopo la specializzazione presso la Clinica universitaria di Würzburg, dove le avevano chiesto di rimanere, tornava al Caritas Baby Hospital. Sentiva infatti un profondo legame e affetto per l’ospedale pediatrico e per Aiuto Bambini Betlemme, ed era grata per il sostegno e la fiducia che le avevano dimostrato. Nei 30 anni non ha mai considerato seriamente la possibilità di andare a lavorare altrove. Tra cinque anni andrà in pensione, ma prima intende portare a termine alcuni progetti importanti. Al momento è in fase di allestimento una unità di osservazione breve per i piccoli pazienti e sono in via di potenziamento i servizi neurologici e pneumologici.
Ma gli interventi strutturali e il perfezionamento dei contenuti sono soltanto un aspetto. Alla dottoressa Marzouqa stanno molto a cuore le competenze umane della sua équipe. «L’amore per i bambini e la pazienza con i loro genitori sono imprescindibili dalla professione di medico». In molti casi è lei che invita calorosamente i suoi collaboratori ad avvalersi di una consulenza esterna, se le circostanze lo richiedono. Infatti, più il caso è complesso e maggiore sarà l’utilità di avere una vasta rete di specialisti in tutto in mondo. La quintessenza dei suoi 30 anni di esperienza medica è e resta quella di «salvare una vita umana : tutto il resto può aspettare».
Questo è il quarto e ultimo episodio della Storia di Natale dal Caritas Baby Hospital che quest’anno ci ha accompagnato lungo tutto l’Avvento.