«La vita di un bambino è sempre quello che più conta» – Storia di Natale | Parte 1 di 4
Questo è il primo dei 4 episodi della Storia di Natale dal Caritas Baby Hospital che quest’anno ci accompagnerà lungo tutto l’Avvento. Ogni parte viene pubblicata in coincidenza con le 4 domeniche avventizie. Continua a seguire questo racconto di salute, pace e amore!
Sono 30 anni che la dottoressa Hiyam Marzouqa lavora al Caritas Baby Hospital. Come primario è responsabile deIla direzione medica dell’ospedale pediatrico di Betlemme. La forza per affrontare questo non sempre facile compito le viene dalla famiglia e dalla fede.
Benchè allora fosse ancora piccola, la dott.ssa Hiyam Marzouqa ricorda ancora perfettamente i tanti viaggi in corriera per recarsi dalla pediatra a Gerusalemme. Negli anni ’70, diversamente da oggi, si poteva percorrere la tratta Betlemme – Gerusalemme senza alcun problema. Niente check-point, niente controlli.
Come figlia maggiore, il compito della Hiyam era quello di accompagnare la mamma quando uno dei fratelli era malato. Lo faceva volentieri perchè era affascinata dal bel modo che aveva la pediatra, e per la pulizia dell’ambulatorio.
«Quella dottoressa aveva il dono di far passare le preoccupazioni a mia madre». Inoltre, la piccola Hiyam Marzouqa avvertiva già in famiglia che la medicina doveva essere qualcosa di molto importante. «Non avevamo tante disponibilità. Ma una buona assistenza sanitaria e cibo a sufficienza non dovevano mai mancare».
Poco a poco la Hiyam sentiva, forte, il desiderio di diventare anche lei una pediatra, secondo il modello che aveva nei ricordi dell’infanzia. Conseguiva la maturità con il massimo dei voti presso la Scuola tedesca di Betlemme e riusciva ad ottenere una borsa di studio per accedere alla facoltà di Medicina a Würzburg. A 19 anni spiccava letteralmente il volo per la Germania. Era il suo primo lungo viaggio in assoluto, da sola, lontano dalla famiglia.
«Telefonare a casa costava troppo», ricorda la signora Marzouqa, le e-mail non esistevano e la posta, per arrivare a Betlemme, ci metteva a volte settimane. Ogni giorno, però, scriveva ai genitori raccontando loro le difficoltà degli studi e della vita in Germania, non facendo tuttavia mai cenno alla nostalgia di casa di cui soffriva. Non voleva infatti metterli in pensiero.
«Il momento più duro erano le domeniche», racconta la dottoressa. Mangiare da sola, invece che con la grande famiglia di Betlemme, era un tedio. Certo, lei viveva in subaffitto da una anziana signora che la seguiva con amore, ma «la propria famiglia è tutt’altra cosa»…
Questo è il primo dei 4 episodi della Storia di Natale dal Caritas Baby Hospital che quest’anno ci accompagnerà lungo tutto l’Avvento. Ogni parte viene pubblicata in coincidenza con le 4 domeniche avventizie. Continua a seguire questo racconto di salute, pace e amore!